Da quando vi è l’indicazione, a livello internazionale, di far dormire i bambini sotto l’anno di età in posizione supina (a pancia in su) come fattore di prevenzione del rischio SIDS 

(Sudden Infant Death Syndrome – Morte Improvvisa del Lattante - vedi note), si è creata, per scarsa chiarezza d’informazione, una sorta di allarmismo e di confusione nei confronti della posizione prona (a pancia sotto) come proposta di gioco nei primi mesi di vita del bambino.

Se infatti per dormire questa posizione è altamente sconsigliata durante il primo anno di vita per il motivo suddetto (in particolare nei primi 6 mesi), durante la veglia risulta molto utile e viene raccomandata per i numerosi vantaggi che ha dal punto di vista dello sviluppo psicomotorio del bambino.  L’attività a “pancia sotto” da svegli è infatti un’esperienza che può essere proposta, con modalità diverse a seconda dell’età e delle competenze psicomotorie del bambino, per:

- rafforzare in modo simmetrico i muscoli del collo, della schiena e del sederino: in questa posizione si matura il “controllo assiale anti-gravitario”, competenza che aiuta a controllare la testina e il tronco prima nelle posizioni semi-sedute/verticalizzate (in braccio all’adulto, nella sdraietta, nel passeggino..) e poi quando il bambino imparerà a star seduto autonomamente;

- rafforzare i muscoli delle spalle e delle braccia esercitando il carico, il sostegno e la spinta sui gomiti e sulle mani (ricordiamoci che anche in questa fase di crescita non servono solo ad afferrare i giochi o a tirare i capelli della mamma!);

- sperimentare un’esperienza corporea “simmetrica” perchè coinvolge tutto il corpo, ma anche di “sbilanciamenti” tra i due emilati maturando così l’ equilibrio necessario a star seduto da solo;

- offrire occasioni per organizzare i primi spostamenti autonomi orizzontali ovvero rotolare, strisciare indietro/avanti, fare l’ “orologio sulla pancia” (pivoting)…

Poichè gli interessi e le competenze psicomotorie di un neonato sono ben diverse ad esempio da quelle di un bimbo di 5 mesi, la posizione prona per giocare dovrebbe essere proposta considerando questi aspetti e variando non solo le modalità, ma anche i tempi.

Già dalle prime settimane di vita potrebbe essere utile far conoscere al bambino questa posizione per brevi periodi: durante i cambi del pannolino o della tutina sul fasciatoio o sul lettone, nelle occasioni del massaggio o delle coccole sdraiato sulla vostra pancia. Nei primi due mesi di vita infatti il bambino è più interessato al volto dell’adulto piuttosto che ai giochi o all’ambiente che lo circonda: offrire momenti di “chiacchere” con voi anche in questa posizione gli darà l’opportunità di relazionarsi e vedere il vostro viso alla giusta distanza, oltre che di iniziare a reggere la testina da solo per brevi istanti.

Verso il terzo mese, quando il bambino inizia a sostenersi sui gomiti e sulle avambraccia, potrete prolungare i tempi (si tratta sempre di pochi minuti!) offrendo un carillon o un giocattolo da guardare mentre siete sul lettone insieme (… ricordiamoci che la sorveglianza dell’adulto è di fondamentale importanza per la prevenzione degli incidenti domestici).

Dopo il quarto-quinto mese, quando il vostro bimbo avrà imparato a gestire in modo più maturo la posizione e probabilmente anche a muoversi di più, sarà utile - e più sicuro – introdurre l’abitudine di giocare su una coperta per terra, magari all’inizio insieme a voi: in questo modo sarà libero di sperimentare in tutta sicurezza non solo il gioco a pancia sotto ma anche altre situazioni come sgambettare, prendersi i piedini, mettersi su un fianco, afferrare un giocattolo vicino a lui e manipolarlo.

Anche quando, intorno ai sei-otto mesi, il bambino avrà imparato a stare seduto autonomamente, sarà importante continuare ad offrire, nei mesi successivi, momenti di gioco da sdraiati (quindi anche a pancia sotto) per dare l’opportunità non solo di preparare i primi spostamenti a terra (fase di relativa indipendenza motoria) ma anche per sostenere la maturazione dell’aspetto cognitivo e del gioco: “mi sposto – e vado da solo - perché voglio scoprire, perché sono interessato a , perché sono curioso di.. (fase di separazione dall’adulto).

Probabilmente un bambino abituato fin da piccolino a questa posizione da sveglio, la accetterà volentieri come “attività normale” della sua giornata. Ricordiamoci però che, nei primissimi mesi, la posizione prona è una posizione molto attiva, quindi più impegnativa per lui: può iniziare a piangere dopo un po’ di minuti se è stanco o, se non è abituato, può mostrare di non accettarla volentieri. Sarà inutile allungare o forzare i tempi se non avete la sua disponibilità: andate dietro a ciò che il vostro bimbo vi comunica, cambiate attività e riproponetela successivamente in un secondo momento. In questi casi, può essere più vantaggioso infatti l’approccio del “poco e spesso” proponendo momenti brevi (quanto tollerati), ripetuti più volte nell’arco della giornata.

Ora vi lascio giocare.. cheeky  

A presto,

Cristina

Note: per conoscere gli altri fattori di rischio ed approfondimenti sulla SIDS visitate il sito dell’Associazione SEMI PER LA SIDS Onlus. Troverete l’opuscolo “Per loro è meglio” realizzato per la campagna di Riduzione del rischio SIDS con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. L’opuscolo, scaricabile gratuitamente, oltre che in italiano è disponibile in inglese, spagnolo, arabo, albanese, rumeno, cinese.

 

Ritratto di Cristina Taddei

Posted by Cristina Taddei

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